Grazie al supporto dei sistemi intelligenti, risparmiare energia diventa molto facile.

 

Come risparmiare energia?

Uno dei fattori più importanti su cui far leva per il risparmio d’energia riguarda gli orari di lavoro.

Sfruttare orari diurni permette di utilizzare la luce naturale, a tutto vantaggio del risparmio energetico e non solo. Infatti, grazie al risparmio energetico vi è anche un notevole risparmio di CO2, che dà anche punti per le certificazioni ambientali.

Grazie agli orari diurni è possibile risparmiare fino al 75% di energia utilizzata.

 

Lampade e apparecchi efficienti garantiscono una diminuzione del 25% dei consumi, grazie alle funzioni dimming. Inoltre, accendendo gli strumenti solo alla necessità, si riduce ulteriormente il consumo.

 

La manutenzione degli impianti è altresì importante per massimizzare il risparmio energetico.

In assenza di aumenti di tariffe, infatti, i costi saranno notevolmente ridotti, e così anche le emissioni di CO2.

 

 

Certificazioni degli edifici

Le certificazioni degli edifici, in continuo aumento, non riguardano un semplice “bollino”, ma si traducono in incentivi e risparmi sempre maggiori.

Fra i vantaggi delle certificazioni è possibile annoverare:

  • aumento del valore dell’immobile
  • vendita facilitata
  • gli inquilini accettano affitti più costosi (grazie a bollette più basse)
  • costi d’esercizio ridotti
  • il minor consumo energetico comporta la riduzione delle emissioni di CO2 di un’azienda
  • gli edifici certificati costituiscono una “garanzia” della sostenibilità del marchio

 

L’ottimizzazione degli impianti di sorveglianza garantisce inoltre una riduzione dei consumi.

Infatti, l’utilizzo di videocamere ad infrarossi permette di monitorare costantemente gli ambienti di lavoro anche in assenza di luci accese. Questo è molto importante, per evitare gli sprechi dovuti a illuminazione costante h24.

In questo modo non sarà necessario fornire illuminazione ubiquitaria e costante a tutto l’edificio, pur mantenendo la piena sicurezza.

 

 

Educazione sull’illuminazione

Altra importante argomentazione riguarda “l’educazione sull’illuminazione”. Infatti, al di fuori degli sprechi per dimenticanza o inosservanza, è bene annoverare anche la scelta dell’illuminazione.

In determinati ambienti, come uffici o aule studio, l’utilizzo della luce solare (quindi finestre ampie), garantisce una maggiore concentrazione e di conseguenza una maggiore produttività.

Ovviamente non è sempre presente la luce solare, e in questi casi, l’utilizzo di lampade a risparmio energetico, a led ad esempio, potrebbe garantire un effetto simile sul corpo umano.

 

Anche nelle scuole, per le generazioni future, è bene rafforzare il concetto del risparmio energetico, affinché le generazioni future, che a breve saranno le generazioni del presente, possano avere un impatto deciso sulla riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2.

 

Questo ovviamente non si limita al semplice suggerimento di ridurre gli sprechi, ma soprattutto all’utilizzo di apparecchiatura intelligente.

Gli apparecchi dimmerabili, non a caso, stanno conquistando i negozi. Con diverse temperature di colore e luminanza, si può implementare un’ampia gamma di scelta adatta a tutti.

 

Infine, proprio come negli hotel e nei centri wellness, si sta diffondendo sempre di più la cultura dei comandi “intuitivi”, con orari di illuminazione programmata, oppure con illuminazione tramite sensori di movimento, per un ulteriore risparmio energetico.

Impianto domotico: funzionamento e applicazioni

L’impianto domotico per uso abitativo è quel Sistema strutturale e funzionale che consente l’impiego di tecnologie e dispositive adatti tramite il quale l’utente attiva e gestisce,anche a distanza , l’automazione degli impianti di casa.

Le Principali applicazioni sono:

Illuminazione: gestione accensione, spegnimento, regolazione delle luci in funzione della presenza di qualcuno nell’ambiente;

Controllo dei carichi di assorbimento corrente:

Monitoraggio e gestione dei carichi di corrente in funzione del risparmio energetico e della prevenzione di blackout da sovraccarico;

Termoregolazione e riscaldamento con la possibilità di accendere, spegnere e regolare la temperatura in ogni parte dell’abitazione

Impianti di allarme, videosorveglianza, controllo elettrodomestici ecc, praticamente qualsiasi utilizzatore presente nella nostra abitazione, con la possibilità di avere il comando da fonte remota ovunque ci si trovi.

Tutte queste funzioni possono essere attivate da dispositive come telecomandi, comandi vocali o a pulsante, applicazioni smarphone

 Vantaggi impianto domotico:

Risparmio sui consumi grazie alla gestione ottimale delle diverse fonti energetiche;

Controllo totale sugli ambienti interni ed esterni(grazie ad un pannello touch screen)

Possibilità di controllo a distanza tramite tablet o smarphone;

Costo delle apparecchiature sempre più vantaggioso;

Estensione della detrazione Fiscale 65% per gli impianti domotici.

La presenza di un impianto domotico aumenta il valore immobiliare della nostra casa.

 

Per proteggere la sicurezza dei bambini dai pericoli di contatto con le prese elettriche.

Possiamo installare delle prese a scomparsa dove la parte in cui va inserita la spina può essere completamente coperta.

Oltre a isolare completamente I fori delle prese Andiamo a proteggere anche la spina evitando evitando il cosidetto tiro del filo.

Mediante uno sportellino piatto a scorrimento vengono coperte le spine inserite. Questo si può fare, oltre che con le spine elettriche, anche con prese tv e telefoniche.

Abbineremo estetica e sicurezza in un unico prodotto.

Piccoli lavori fai da te in casa e qualche accorgimento utile

Eviteremo grossi guai e pericoli per chi opera con I piccoli

Elettrodomestici all’interno delle abitazioni

 il frequente utilizzo di prolunghe e di triple

Possono portare a bruciature del cavo e della presa a cui siamo connessi, ad esempio prolunghe per ferri da stiro o aspirapolveri, cavi malriposti o attorcigliati,distacco della spina tirando dal cavo. In ultimo ma molto  pericoloso l’utilizzo di triple. L’uso della “famigerata” tripla è sconsigliato in quanto non avendo essa un buona connessione sui poli elettrici , provoca, con il passaggio di corrente, dei falsi contatti, per cui si avranno

Inizi di “sfrigolamenti” seguiti da possibili corti circuiti con pericolo di incendio.

 Detto questo si consiglia di Riporre le prolunghe o I cavi degli apparecchi che si utilizzano, in modo ordinato, prima di staccare la spina dalla presa spegnere l’apparecchio che si sta usando, possibilmente senza tirare dal filo ma direttamente dalla spina.

Non utilizzare triple di nessun genere, specialmente per

Ferri da stiro, forni, lavatrici ecc, fare montare prese universali(tedesca) che sopportino un carico elevato.

Con questi accorgimenti oltre ad un risparmio di denaro,

(le triple e gli interventi di tecnici costano molto), avremo garantito sicurezza a chi utilizza questi apparecchi, oltre a non danneggiare parti dell’abitazione.

Una delle più comuni usanze moderne riguarda l’utilizzo di telecamere, in particolare la telecamera termica. Quest’ultime, infatti, risultano sempre più essenziali per la protezione casalinga, permettendo alle persone di vivere più tranquillamente la loro presenza (o assenza) in casa.

 

La telecamera termica

Sempre più diffuse nel campo della sicurezza e della videosorveglianza attuale, queste telecamere sono nate per scopi militari.

Infatti, grazie alla precisione e nitidezza, permettono di identificare perfettamente corpi in movimento anche a notevoli distanze.

Grazie al loro utilizzo, la sorveglianza di luoghi isolati, fabbriche o abitazioni è sempre più alta.

Per tale ragione, oggi parleremo di questi apparecchi, cercando di capire perché utilizzarle e come sceglierle.

 

Cos’è una telecamera termica?

Una telecamera termica, o telecamera ad infrarossi, è un dispositivo a distanza che permette di rilevare l’energia all’infrarosso (quindi il calore) emesso da persone, animali e oggetti, convertendoli in segnali di tipo elettronico che vengono a loro volta elaborati per produrre immagini termiche sui display.

Il calore identificato è estremamente preciso, a tal punto che è possibile identificare piccole variazioni anche di breve durata.

 

Qualsiasi elemento emette radiazioni infrarosse.

Quest’ultime, passando attraverso le lenti termiche della telecamera, vengono processate e restituite sotto forma di immagini (termiche).

 

Nel mercato attuale sono presenti diversi dispositivi in grado di rilevare le temperature corporee, e in grado di inviare un allarme in cui viene superato un limite pre-impostato.

Ovviamente sono in grado di distinguere il calore dei corpi umani dai calori di oggetti caldi, come ad esempio bevande bollenti.

 

Perché usare una telecamera a infrarossi?

Vi sono numerose ragioni per scegliere una telecamera termica.

Ad esempio, permettono:

  • La rivelazione di elementi a lunga distanza, con l’eliminazione di eventuali punti ciechi
  • La misurazione corporea (e la differenziazione dalle aree a rischio incendio)
  • Utilizzo essenziale in ambienti difficili (luci assenti, fumo, gas o meteo difficile)
  • Video estremamente accurati

 

Queste sono le principali ragioni per cui è importante scegliere una telecamera termica. E soprattutto sono le ragioni per cui bisogna preferirle alle telecamere tradizionali.

 

Dove e quando utilizzarle?

Sarebbe una buona abitudine utilizzarle in ogni caso, soprattutto nelle strutture domestiche.

La sicurezza garantita da queste telecamere è infatti indiscussa, e può risultare utile quando meno ce lo si aspetta.

In ogni caso vi sono delle situazioni in cui può essere essenziale utilizzarle:

  • Protezione di perimetri ben precisi
  • Supervisione impianti di produzione e trasformazione elettrica
  • Supervisione di coste e confini
  • Luoghi isolati e non illuminati

 

In questi posti, infatti, l’utilizzo di telecamere è molto importante.

In luoghi dove avviene la produzione industriale, inoltre, è importante al fine di prevenire incendi ed inviare immediatamente soccorsi per evitare danni ingenti.

 

Inoltre, la non necessità di illuminazione, le rende “invisibili” ma perfettamente efficaci. Molto importante in caso si fronteggino ladri esperti.

 

 

Il rifasamento è una pratica ampiamente utilizzata ultimamente. Ma cos’è e a cosa serve il rifasamento esattamente?

 

Cosa intendiamo per rifasamento?

Con il termine “rifasamento” ci si riferisce alla pratica utilizzata per supplire allo sfasamento introdotto nella linea da un carico reattivo (l’esempio più comune è un motore industriale).

Il parametro più importante da considerare in questo caso è lo sfasamento tra la corrente elettrica e la tensione di alimentazione.

In questo caso, quindi, viene chiamato rifasamento qualsiasi provvedimento adoperato per aumentare o migliorare il fattore di potenza di un dato carico.

Questi provvedimenti hanno lo scopo di ridurre, a pari potenza assorbita, il valore della corrente che circola nell’impianto.

Giuseppe salvatore elettricista illuminato bologna

Lo scopo del rifasamento

La ragione per utilizzare il rifasamento dell’impianto è quindi la necessità di diminuire le perdite d’energia e di ridurre l’assorbimento di potenza reattiva in modo proporzionale ai macchinari e alle linee esistenti in un sito industriale.

 

 

A causa di clausole contrattuali imposte dall’ente distributore dell’energia elettrica, che obbligano l’utente a rifasare il proprio impianto (altrimenti sarà necessario pagare una penale), è divenuto importante, anzi essenziale, il rifasamento del proprio impianto.

Fortunatamente, grazie al corretto dimensionamento dell’impianto, il rifasamento è diventato l’intervento tecnologico a più basso tempo di recupero d’investimento. Infatti, è possibile auto-ripagarlo in pochi mesi.

Controlla la tua bolletta alla voce “ENERGIA REATTIVA”, se hai dei costi a questa voce stai buttando dei soldi dalla finestra. Contattami in ogni modo per una verifica sul posto e preventivi gratuiti.

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In caso di circuiti con lampade a filamento, forni dotati di resistenze elettriche o scaldacqua, la potenza apparente assorbita è tutta attiva.

Nei circuiti con utilizzatori che presentano al loro interno avvolgimenti come motori, alimentatori di lampade fluorescenti, saldatrici e trasformatori, una parte della potenza apparente assorbita viene invece utilizzata per l’eccitamento di circuiti magnetici, quindi non si utilizza come potenza attiva, ma piuttosto come potenza reattiva.

Quando rifasare?

  • È necessario (obbligatorio) rifasare quando il fattore di potenza medio mensile è inferiore a 0,7.
  • Se il fattore di potenza medio mensile è tra 0,7 e 0,95 non c’è l’obbligo a rifasare l’impianto, ma l’utente paga una penale per l’energia reattiva.
  • Se il fattore di potenza medio mensile è superiore a 0,95 e non maggiore di 1 non c’è l’obbligo di rifasare l’impianto. Di conseguenza non si paga nessuna quota d’energia reattiva.

 

Suggerimenti

Per ottimizzare il fattore di potenza si possono utilizzare una serie di accorgimenti, come ad esempio l’utilizzo di motori e trasformatori correttamente dimensionati. Inoltre è importante non lasciare motori e trasformatori in funzione senza carico.

 

Giuseppe

L’elettricista illuminato

Al fine di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili nei prossimi anni, non solo dobbiamo trovare fonti di energia alternative ma dobbiamo soprattutto limitare il nostro consumo energetico. Bisogna dirigersi, quindi, verso l’efficienza energetica.

 

Efficienza energetica perché?

Fino a pochi anni fa considerato un problema puramente ambientale, tale concetto sta sempre più delineandosi anche come una questione economica.

 

L’investimento iniziale negli edifici copre solamente meno del 20% dei costi a lungo termine. I principali costi a lungo termine sono correlati all’attività e alla manutenzione degli edifici e il consumo energetico negli edifici incide in larga misura sul costo di funzionamento.

L’illuminazione è di certo la principale fonte di benessere per gli utenti, ma è anche un elemento che incide fortemente sul dispendio energetico: due buone ragioni per gestire la situazione e ottenere risparmi energetici rilevanti.

 

In una installazione residenziale o commerciale l’illuminazione convive con altre fonti di benessere la cui gestione intelligente può contribuire a limitare ulteriormente il dispendio energetico.

 

 

Perché è necessario gestire consapevolmente l’illuminazione e le utenze di un impianto?

I requisiti previsti dai regolamenti sugli impianti termici degli edifici hanno portato a miglioramenti significativi in termini di isolamento, con effetto di un minor consumo energetico per il riscaldamento e il condizionamento dell’aria.

L’illuminazione (in media il 26% del consumo) rappresenta un fattore cruciale sul consumo negli edifici residenziali e commerciali.

Al fine di contenere i costi di gestione e ridurre i consumi, si possono valutare diverse alternative:

– Usare lampade a led.

– Accendere le luci solo quando necessario.

– Adeguare il livello di illuminazione secondo le necessità.

– Identificare le specifiche esigenze di illuminazione.

 

 

L’efficienza energetica ed il risparmio

Tutto ciò non riguarda però esclusivamente l’illuminazione. In ogni edificio residenziale e commerciale sono presenti numerose altre fonti di consumo (elettrodomestici, condizionamento, a volte il riscaldamento elettrico) che spesso non hanno la necessità di funzionare contemporaneamente.

 

L’utilizzo intelligente di queste utenze (ad esempio escludendole quando non necessarie), permetterebbe un notevole risparmio dal punto di vista economico.

Anche limitarne il funzionamento in fasce orarie a tariffe agevolate può avere conseguenze positive su risparmio energetico ed economico.

 

L’illuminazione, invece, rappresenta fino al 40% del consumo di elettricità negli uffici. Dopo un anno, 10 minuti di illuminazione superflua, 3 volte al giorno, corrispondono a 5 giorni di illuminazione continua.

 

Vantaggi per l’utilizzatore

I vantaggi per l’utilizzatore riguardano indiscutibilmente il risparmio energetico ed economico.

 

Sottoscrivendo contratti di potenza inferiore, ed utilizzando utenze non prioritarie in fasce orarie a tariffe agevolate, è un primo importante passo da fare per migliorare l’efficienza energetica (e quindi economica).

 

Inoltre, tutto ciò permette di eliminare il rischio di intervento sull’interruttore generale dell’impianto, in caso di superamento della potenza contrattuale. Quindi il rischio blackout.

 

 

Vantaggi per l’installatore

Proponendo al proprio cliente una soluzione per la gestione efficiente dell’impianto, avrà conseguenze sul risparmio energetico ed economico.

In questo modo il cliente risulterà contento del miglioramento dell’efficienza energetica e di conseguenza risulterà felice dell’investimento fatto.

 

Inoltre, per evitare rischi di blackout, è possibile proporre l’utilizzo del relè gestione carichi.

 

Relè gestione carichi

Il relè gestione carichi misura la corrente assorbita da tutto l’impianto.

Il tutto avviene direttamente, attraverso 2 fili per il contatore elettronico (abitazioni recenti), o attraverso un trasformatore di intensità per il contatore elettromeccanico (abitazioni meno recenti).

 

In caso di consumo eccessivo, disconnette i circuiti non prioritari sia per mezzo di un filo pilota, se compatibile con il riscaldamento elettrico, sia tramite contattori. In pratica “taglia” l’utilizzo di corrente.

 

I relè gestione carichi consentono di utilizzare in modo ottimale la potenza contrattuale installata, evitando interventi indesiderati del limitatore del gestore, con conseguente blackout dell’impianto.

 

I relè gestione carichi, sostanzialmente, controllano costantemente che la potenza assorbita dall’impianto non ecceda la potenza contrattuale installata disinserendo automaticamente le utenze ritenute non essenziali, ed evitando così il blackout dell’impianto.

 

Il tutto avviene tramite la disinserzione istantanea delle utenze in eccesso, con re-inserzione graduale in base alla priorità.

Inoltre vi è la disinserzione a rotazione delle utenze con pari grado di priorità.

 

Gli effetti del relè gestione carichi riguardano sia i benefici economici, con una diminuzione delle spese energetiche; sia i benefici ambientali, con riduzione del consumo di energia elettrica e di conseguenza riduzione delle emissioni di CO2.

Un gruppo statico di continuità (detto anche UPS, dall’Inglese Uninterruptible Power Supply) è un’apparecchiatura utilizzata per mantenere costantemente alimentati elettricamente in corrente alternata apparecchi elettrici. Si rivela necessario laddove le apparecchiature elettriche non possono in nessun caso rimanere senza corrente (ad esempio in luoghi pubblici come ospedali, centrali ecc..) evitando di creare un disservizio più o meno grave. È utilissimo soprattutto nei paesi dove si producono frequenti e sistematici black-out.

Tecnologia costruttiva  

Fondamentalmente è un apparecchio costituito da almeno tre parti principali: un primo convertitore alternata/continua (convertitore AC) che, grazie a un raddrizzatore e a un filtro, converte la tensione alternata della rete elettrica in tensione continua; una batteria o più batterie di accumulatori in cui viene immagazzinata l’energia fornita dal primo convertitore; un secondo convertitore continua/alternata (convertitore CA) che prelevando energia dal raddrizzatore o dalle batterie in caso di mancanza di rete elettrica, fornisce corrente al carico collegato.

Esistono gruppi di continuità di varie potenze, a partire dai piccoli apparecchi per uso casalingo (300/400 watt), tipicamente usati per alimentare personal computer, fino ad apparecchiature industriali da varie centinaia di kilowatt. Sono in produzione regolare anche UPS alimentati a media tensione, in container autonomi contenenti anche le batterie, per potenze di alcune decine di megawatt, in grado di sostenere fabbriche intere fino all’avviamento di un gruppo elettrogeno diesel.

Un gruppo di continuità semplice (tralasciando la parte raddrizzatore e batterie), consiste in un inverter in cui un oscillatore a onda quadra genera il segnale che poi amplificato da una batteria di transistor alimentati dalla tensione continua rende la potenza necessaria attraverso un trasformatore per il necessario innalzamento in tensione. Gruppi di continuità avanzati hanno cominciato a usare componentistica più moderna, come gli IGBT, i MOSFET, o altri ancora, al fine di ottenere un’efficienza superiore.

Salendo ulteriormente nella scala della complessità, vengono usati vari sistemi per ottenere una forma d’onda in uscita che sia più simile all’onda sinusoidale che viene distribuita dalle compagnie di elettricità. Ciò avviene a livello dell’oscillatore o del circuito deitransistor. Vengono usati condensatori e induttori per filtrare il flusso di corrente da e verso il transistor in modo da renderlo più “morbido”.

È anche possibile produrre un’onda più sinusoidale usando un’alimentazione duale: positivo, negativo, e massa. Un circuito logico s’incarica di attivare i transistor in modo che si alternino nella commutazione nel modo giusto.

Tutti i gruppi di continuità che non generano un’onda perfettamente sinusoidale fanno sì che certi carichi, come i motori elettrici (ventilatori, per esempio), operino in maniera meno efficiente.

Gruppi di continuità ancora più sofisticati usano la tecnica detta modulazione di larghezza di impulso (in inglese Pulse Width Modulation o PWM) con una portante ad alta frequenza: ciò permette di approssimare più da vicino una funzione sinusoidale. Negli UPS di qualità, l’onda sinusoidale in uscita può essere addirittura migliore di quella fornita in ingresso.

 

Alimentazione

L’alimentazione del gruppo di continuità è data da una o più batterie, normalmente al piombo. Per gruppi di continuità piccoli si usa una tensione di 12 volt, mentre con il crescere della potenza del gruppo di continuità il fabbricante richiede che si usino tensioni sempre maggiori, spesso multiple di 12. Si può arrivare e superare anche a serie di 20 batterie, equivalenti ad una tensione di 240 e più volt. Il numero di batterie quindi aumenta all’aumentare della potenza richiesta in uscita e al tempo per cui dovrà erogarla. Per avere autonomie più lunghe bisogna disporre di più serie di batterie in parallelo, in maniera da aumentare la capacità di immagazzinamento di energia.

Le batterie che si usano con i gruppi di continuità sono le cosiddette batterie a ciclo profondo, che, a differenza delle batterie al piombo comuni, sopportano molti cicli di scarica profondi.

All’installazione di un gruppo di continuità bisogna quindi corredarlo del numero di batterie adeguato per coprire la necessità di potenza e tempo. Bisogna inoltre assicurarsi che i periodi in cui le batterie si ricaricano siano sufficientemente lunghi da permettere loro di reimmagazzinare l’energia necessaria. Da considerare attentamente la temperatura di stoccaggio, in quanto le batterie, devono restare a temperature inferiori ai 25 gradi, pena il decadimento della aspettativa di vita.

 

Carica delle batterie

Molti gruppi di continuità sono corredati dal circuito che carica le batterie. Tale circuito fornisce alle batterie una tensione sui 13,6 volt per monoblocco (monoblocco = batteria) con un amperaggio che dev’essere limitato al 10-20% della capacità della batteria montata; per esempio, montando una serie di batterie da 150 Ah (Ampere ora) dovremmo ricaricarla con un amperaggio compreso tra 15 e 30 A, se invece avessimo due serie in parallelo dovremmo ricaricarle con una corrente compresa tra 30 e 60 A. I circuiti di ricarica sono progettati in modo tale da ridurre la corrente a valori di mantenimento quando rilevano che la batteria è carica.

In alcuni modelli di UPS la carica avviene in modo ancor più intelligente, regolando la tensione in base alla temperatura delle batterie, oppure sottoponendo le batterie a continui cicli di carica e di rilassamento. Tutto questo al fine di migliorare il rendimento e la durata degli accumulatori.

 

Funzionamento

Esistono due principali categorie di UPS: gli on-line e gli off-line.

I gruppi di continuità on-line presentano il vantaggio di eliminare i disturbi indotti dalla rete tramite la doppia conversione. Questa tipologia presenta come unico svantaggio un consumo maggiore rispetto le altre tipologie. Il raddrizzatore e l’inverter sono quindi sempre attivi, questo causa inevitabilmente una maggiore dispersione. In caso di black out l’inverter preleva energia dalle batterie, che, in base al progetto, possono essere poste direttamente sulla continua oppure, questo nelle macchine di taglia media, interposti SCR di commutazione. Avendo la doppia conversione tensione e frequenza sono sempre stabili. Parte integrante degli UPS è il bypass, quello statico, anche detto automatico e quello manuale. Il primo completamente gestito dalla macchina, commuta il carico tra inverter e rete senza buco di tensione, solitamente eseguito tramite SCR, diventa importante in caso di anomalia sia dell’UPS che a valle, cioè del carico es sovraccarico e/o cortocircuito. il bypass manuale è appunto gestito da un operatore, utile in caso di guasto con possibile spegnimento del carico e di manutenzione, in questo modo si esclude completamente la macchina garantendo il funzionamento del carico da rete. In questa modalità il carico non è in alcun modo protetto. Questo tipo di gruppi di continuità è il migliore e spesso è anche il più costoso. Gli UPS in grado di erogare potenze superiori a 2, 3 KVA sono quasi tutti di questo tipo. Esistono 2 sottoprodotti che in base alla potenza e filosofia utilizzano o meno il trasformatore in uscita.

I gruppi di continuità off-line hanno un comportamento lievemente diverso in quanto iniziano a sintetizzare l’onda solo qualche millisecondo dopo il black-out, creando quindi un piccolo “buco”, della durata di pochi millisecondi, di tensione in uscita durante il quale il carico non viene alimentato. Per ovviare a questo problema vengono utilizzati dei condensatori in uscita, non sempre però sufficienti a mantenere l’alimentazione del carico. Questo tipo di UPS è più economico, più facile da costruire, spesso impiegato per alimentare singoli computer o comunque utenze non troppo delicate, come ulteriore vantaggio, tenendo l’inverter spento si ha anche un consistente risparmio energetico. Spesso gli UPS di piccola taglia sono di questo tipo.

All’interno degli UPS per generare la corrente alternata vengono usati gli inverter che prelevano l’energia dalle batterie. Spesso generano un’onda sinusoidale modificata, simile a quella originale ma a gradini, in maniera simile alla Pulse-amplitude modulation, che ha la stessa area della sinusoidale pura e quindi la stessa energia. Dopo l’inverter il segnale viene passato a dei filtri che gli smussano gli angoli facendola assomigliare maggiormente a una sinusoide. In genere gli UPS hanno due tipi di prese. Un gruppo collegato alle batterie (e all’inverter) e un gruppo di prese collegate solo ai filtri, in caso di mancanza di corrente quest’ultimo gruppo smette di erogare corrente.

 

 

 

In questo articolo vi racconterò una favola: l’elettricista illuminato.

La favola dell’elettricista illuminato

C’era una volta un elettricista illuminato, la cui abilità principale era l’illuminare di gioia e felicità gli ambienti tristi e tenebrosi, ovunque fosse chiamato.

Riusciva a riempire di luce gli spazi bui e malinconici. Ma non solo: con la sua capacità ed empatia riusciva a scaldare gli animi e il cuore delle persone, soprattutto nei momenti più difficili, dove sembrava tutto perduto, dove le avversità sembravano insormontabili e le persone erano paralizzate, rapite, sopraffatte dal pessimismo e dallo sconforto.

L’elettricista illuminato riusciva, grazie alla sua tenacia e alla sua voglia di portare luce, a risolvere qualsiasi problema.

Elettricista illuminato Bologna

C’era una volta, anche, un paese dove regnava il consumismo, l’egoismo, lo spreco, lo smog, e dove ogni regola etica sembrava ormai dimenticata.

C’era una volta un elettricista illuminato che si impegnava per un mondo migliore da lasciare alle future generazioni, un mondo con meno inquinamento, con meno sperpero di beni, con meno spreco di cibo, con meno ansia.

L’elettricista illuminato: insegnamento

Quello che aveva capito l’elettricista illuminato è che un mondo migliore è possibile.

Tutti possono recuperare la consapevolezza che una società civile può essere basata sull’istruzione, sull’educazione, sulla formazione, sulla solidarietà e sull’uso di energie rinnovabili ed ecologiche.

L’elettricista illuminato vi aiuterà ad aggiustare la rotta, indirizzandovi verso nuove possibilità, ed innescando una vera trasformazione basata sull’energia fornita dal sole, dal vento, dall’acqua e da tutte queste risorse che possono generare energia, elettricità, in modo totalmente rinnovabile ed ecologico.

Così tutti potranno avere la forza e il coraggio di portare avanti sempre di più i propri progetti senza inquinare l’ambiente.

E così, sapete che cosa succede oggi?

Succede che l‘elettricista illuminato, oggi c‘è.

L’elettricista illuminato, che aiuta ad aggiustare la rotta, che aiuta ad indirizzare verso nuove possibilità ed innescare una vera trasformazione, oggi c’è.

C’era una volta un elettricista illuminato, ma oggi ce n’è uno speciale che esiste qui ed è accanto a voi.

Contattalo adesso.

 

Oggi vorrei esprimere delle considerazioni personali. Considerazioni di un elettricista a Bologna al tempo del Coronavirus.

 

Storie di vita quotidiana di un elettricista a Bologna al tempo del Coronavirus

Come tutte le mattine mi sono alzato attorno le 6.30, e dopo un giretto in bagno, ho fatto colazione.

Quindi sono uscito per andare al lavoro.

La giornata è tendenzialmente la solita: in parte occupata da lavori già pianificati, in parte occupata da interventi imprevisti.

Il tempo passa velocemente tra numerose telefonate, lettura delle mail ricevute, e problematiche più o meno risolte.

Insomma, la normale concitata giornata di lavoro.

Poi, però, mi sveglio!

Il mio primo pensiero è “cazzo! Era solo un sogno!”.

Paradossalmente svegliarsi è stato un incubo.

Il motivo è molto semplice: anche oggi passerò la giornata in casa, tra il soggiorno e la camera da letto. Tra un social e un programma TV, magari alternato a un po’ di fitness e alla lettura di un libro.

 

Buoni propositi per il futuro

Il mio pensiero va al futuro.

Non appena verrà il momento che saremo di nuovo liberi, voglio augurarmi che quello che faremo, lo faremo con maggior consapevolezza e senza strafare, perché questa esperienza ci dovrà servire per ripartire, magari in modo diverso rispetto al passato.

 

Valorizzare i valori umani che, secondo me, abbiamo perso, in questa società invasa dal consumismo e dall’egoismo più sfrenato. Cominciare a nutrirci in modo più salutare, saper apprezzare le piccole cose, e stringere rapporti solidali, veramente indispensabili al nostro benessere.

Il fattore economico è importante, ma la salute fisica e mentale viene prima di tutto.

 

Un saluto. Forza e coraggio.

Giuseppe Salvatore

 

 

Post scriptum

“Non tutti i mali vengono per nuocere”.

In questo particolare momento, alcuni potrebbero chiedersi quali benefici possiamo trarre da questa terribile esperienza?”.

Siamo chiusi tra le nostre quattro mura e quello che facciamo è uscire per andare a fare la spesa o semplicemente per sgranchirsi all’aria aperta, rilegata alla famosa ora d’aria.

Questa situazione di fermo forzato, però, può indurci a considerare delle cose che in una situazione normale non avremo mai pensato di poter fare o di saper fare.

 

Ho visto sui social molte persone darsi alla cucina, cosa che probabilmente lavorando tutto il giorno fuori, non era possibile fare, e quindi sicuramente questo può indurre a cibarsi in modo più sano e regolare.

Altre persone eseguono invece piccoli lavori di abbellimento della casa, riordinando come non mai cose che magari erano considerate perdute da anni.

 

Insomma, questa è l’occasione per mettere in ordine la nostra vita, gli spazi dove viviamo.

Secondo me la cosa più importante che si può realizzare in questo momento è la riorganizzazione del proprio stile di vita, con la consapevolezza di come potrebbe essere la nostra vita se si equilibrasse il lavoro quotidiano, con la vita che conduciamo adesso.

Pensate a questo: più solidarietà fra le persone, un’alimentazione più sana, un ambiente abitativo più ordinato e pulito, mantenere un ambiente esterno con meno inquinamento, mantenere le giuste attenzioni igieniche anche quando siamo fuori e stiamo in mezzo ad altre persone.

Dobbiamo cogliere questa occasione, seppur tragica, per avere dei comportamenti diversi dal passato, partendo dal condurre una vita meno frenetica, e intraprendendo rapporti sociali più distensivi, sia rispetto i nostri simili, sia verso l’ambiente in cui viviamo.

 

Molti di voi penseranno che questo è impossibile, che è solo una favola.

Io vi dico che tutto questo, invece, è possibile, perché siamo noi i veri scrittori di questa sceneggiatura che è la vita, che non è un film ma potrebbe diventare la nostra futura vita reale.

 

Ah! Sapete una cosa? In questi giorni mi sono dedicato molto alla scrittura manuale, sinceramente penso di non aver mai scritto così tanto dai tempi della scuola, ed è passato molto tempo da allora.

Scrivere aiuta nei momenti di tristezza, ed è un ottimo metodo per stare meglio, ci aiuta a raccontare dei pensieri, delle emozioni.

Vi invito quindi a provare.

Queste sono le semplici considerazioni di un elettricista a Bologna al tempo del Coronavirus.

Di questi tempi si sente sempre più parlare di impianti elettrici Bio-Compatibili. Andiamo ad analizzare di che si tratta.

 

IMPIANTI ELETTRICI BIO-COMPATIBILI NELL’ERA MODERNA

Nell’era moderna, senza il supporto dell’energia elettrica non è possibile “continuare”.

A prescindere dall’apparecchio utilizzato, vi è sempre una relazione con l’energia elettrica, direttamente o indirettamente.

L’unico modo di comprendere tutto ciò è in caso di blackout: in assenza dell’elettricità, tutto risulta fermo, buio e silenzioso. Smarrimento e impotenza sono le principali sensazioni provate, in quanto abituati a un mondo basato sull’elettricità.

 

Come muoversi nel campo degli impianti elettrici Bio-Compatibili?

A causa della sempre maggiore richiesta di energia elettrica, causata a sua volta da un aumento dell’utilizzo di apparecchiature elettriche (sia a livello industriale, sia a livello civile), è stato necessario costruire nel tempo numerose centrali elettriche e termoelettriche.

Questo ha comportato un aumento della rete di distribuzione, quindi anche più trasformatori, elettrodi, reti in linea aerea, tralicci, e altre componenti necessarie.

 

L’altro lato della medaglia, purtroppo, riguarda la qualità della vita: l’aumento di queste componenti, ha portato inevitabilmente ad aumentare l’inquinamento (diretto e indiretto), con conseguenze negative sia per la salute, sia per l’ambiente che ci circonda.

 

Nonostante non sia attualmente possibile eliminare il problema dell’elettrosmog, è comunque possibile ridurre l’intensità dei campi elettromagnetici presenti all’interno delle nostre abitazioni, portandoli a limiti accettabili per la nostra salute, pur senza rinunciare alla comodità dell’energia elettrica.

 

Per tale ragione, possiamo parlare di impianti elettrici Bio-Compatibili.

 

I pericoli derivanti dalle zone con elevato campo elettromagnetico dipendono principalmente dal tempo di sosta e dai valori della corrente elettrica di passaggio nei conduttori.

Sapendo questo, è possibile intuire che gli elementi più “rischiosi” sono i grossi elettrodomestici, come lavatrice, forno e lavastoviglie ad esempio, e che il “rischio” è limitato durante il loro funzionamento.

In realtà, però, durante la fase di inattività (quindi quando sono spenti), vi è sempre un passaggio di tensione, portando alla creazione di un campo elettrico permanente.

 

Come viviamo dentro le nostre abitazioni?

Esistono numerosi accorgimenti utili che possono permetterci di ridurre al minimo i campi elettromagnetici presenti all’interno delle nostre abitazioni.

 

Qualora si trattasse di una nuova abitazione (o ristrutturazione), quindi in caso di realizzazione di impianti elettrici totalmente nuovi, è possibile ridurre o addirittura annullare il passaggio di campi elettromagnetici permanenti.

Durante la posa delle tubazioni per il contenimento dei cavi elettrici, è possibile disporre le condutture a raggiera, evitando il modo circolare.

Inoltre, bisogna evitare i passaggi nelle zone di lunga sosta, così come bisogna evitare passaggi sui muri di confine con le varie camere da letto. Un esempio potrebbe essere la parete della cucina con le spalliere del letto.

Mantenere distanze maggiori dai vari corpi elettrici è una buona strategia da utilizzare.

In questo caso, quindi, è importante evitare l’esposizione dei campi elettromagnetici nelle zone di sosta maggiore, come appunto le camere da letto.

 

Quali tecniche è possibile applicare?

Vi sono diverse tecniche utilizzabili:

  • la prima tecnica consiste nell’installazione del disgiuntore, chiamato anche BIO-SWITCH (commutatore). Questo elemento permette, allo spegnimento delle luci, e quindi senza carico sulle linee, l’apertura dei circuiti collegati. Una volta riaccese le luci, o collegate le spine, in maniera automatica verrà richiuso il circuito elettrico. In pratica permette di dormire senza campi magnetici o elettrici circostanti. Bisogna fare attenzione ad un unico dettaglio: sulla linea del disgiuntore è necessario non tenere apparecchiature a funzione continua come frigoriferi o caldaie.
  • la seconda tecnica consiste nell’utilizzo di cavi schermati. L’utilizzo di impianti domotici è un ottimo metodo per utilizzare impianti Bio-Compatibili, dovuto al fatto che i conduttori con termine sugli apparecchi di comando hanno un’alimentazione a 24 Volt. Il passaggio dei conduttori di potenza può essere effettuato transitando in zone distanti da quelle di lunga sosta, con eventualmente l’aggiunta di funzionalità utili, ad esempio il timing per determinati apparecchi.

 

In ogni caso risulta importante evitare sovradimensionamenti inutili di prese o circuiti, cercando piuttosto un’ottimizzazione della distribuzione. Questo farà sì che vi sia un risparmio importante, utile per coprire gli inevitabili costi maggiori dovuto alla costruzione di questa tipologia di impianti.

Infine, non meno importante, è essenziale ridurre il consumo di elettricità, in quanto in quest’epoca stiamo assistendo letteralmente ad un suo abuso.